Alcune anticipazioni, salvo imprevisti dell'ultima ora.
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CALCIOTTOPIEMME
(calcio giocato, parlato e fantacalciato ai pessimi livelli)
sabato 4 maggio 2013
sabato 30 marzo 2013
sabato 23 marzo 2013
mercoledì 20 febbraio 2013
PM ITALIA – SARA ASS.NI 2 – 0
A grande richiesta, le pagelle del Mister
TEMPESTA
Una serata di ordinaria amministrazione, gestita in relax. Esce solo in un'occasione in modo spericolato, urtando il vassoio del cameriere posizionato dietro al suo palo di destra e rischiando di mandare in frantumi il suo terzo mojito, abbrancando con fare sicuro pallone e mentuccia. BARMAN. 6,5
FORNARI
Diligente e umile, torna a calcare i campi Mastercup dopo un lungo infortunio. Considera ogni spezzone di gara che il Mister gli concede come una Support Request: svolge con prontezza il compito e manda immediatamente la mail per il survey. SNOW. 6,5
BERTI
Dopo un periodo di flessione, il Sebino Nela dei Due Ponti pare tornato ai vecchi fasti di un tempo. Randella con classe e si propone spesso in area avversaria. Sfiora il gol da cineteca: alla Panini erano già pronti per la copertina degli album fino al 2022. MARMOREO. 7
PIETRANTONI
Convocato in extremis, presidia il centro della difesa erigendo al limite dell’area di rigore un muretto di travertino che scherma la porta agli avversari. Si immola su un calcio di punizione dal limite, offrendo senza timore il suo cranio al missile terra-aria del broker avversario. PILASTRO. 7,5
ROMANO
Il Mister lo centellina, come si fa con un Barolo del 1970, dosandolo con estrema parsimonia. Gioca metà gara, mostrando di saper gestire le energie anche in fase propositiva. La squadra non lo dice, ma tutti sognano una finale decisa da un suo penalty. DECANTER. 7
FUSARO
La sua struttura muscolare è ormai in stato di avanzata atrofia. Lui non si rassegna e annaspa alla ricerca di credito residuo verso il Mister, che si sa…non brilla per filantropia. Messo in campo per un breve scampolo di partita, aveva mostrato comunque di essere ormai inadatto al calcio moderno, nei dieci minuti in cui è stato impiegato (tutti peraltro impiegati nel provare a controllare e girarsi, palla al piede, su una ripartenza). Stordito ormai irrimediabilmente dalla musica che ascolta e propone ai suoi amici su Facebook, annuncia il suo addio al calcio a fine gara, liberando tutti da un enorme imbarazzo. VIRUS DETECTED. 5
MESSA
Arriva al campo su un carro del Gay Pride e scende senza cambiarsi. La sua gara si snoda attraverso il canovaccio di sempre: un inutile ricerca del tunnel all’avversario, l’ossessiva smania del lancio illuminante, il sistematico vanificare di occasioni da gol di elementare esecuzione. Con lui prendere o lasciare: è la clausola vessatoria che in ogni contratto capita di sottovalutare ed i cui effetti nefasti si manifestano solo dopo la firma. 6,5 VANESIO
BOSCHETTO
Arriva al campo in ritardo, prigioniero di report di cui ignora il più basico significato, ma che gli fanno compagnia alternandosi al salvaschermo ogni sera, fino alle 21, in ufficio, ove sonnecchia sui comodi supporti lombari delle poltrone volute da Battelli. In campo mostra una insolita vitalità, andando a segnare una rete molto complicata, zompando in cielo oltre le mani protese del portiere (dello stabile) avversario. MARSUPIALE. 7
LIONETTI
Il Mister lo convoca, incuriosito dalla fama che lo precede. Ma si sa, se c’è una cosa che lo Special Wood non tollera, sono le raccomandazioni. Per cui l’esame è doppiamente sfidante. L’epigono di Silvia Iacob sfodera una partita di altissimo profilo, pressando, dando ordine e concretezza ad un settore del campo orfano da anni di piedi che diano del “tu” alla sfera di cuoio. E pare sia fuori forma… FARO. 8
RUBERTI
La solita trottola inesauribile, trova sostegno in avanti e svaria su tutto l’asse d’attacco. Stavolta non va in gol, ma è prezioso e presente in ogni azione portata verso l’estremo avversario. Riesce a discutere con l’arbitro anche quando questi gli ha appena dato ragione, assegnandogli un corner a favore. AGONISTA. 6,5
mercoledì 6 febbraio 2013
AS MENTECATS 4 - SMOKE CITY 1
Prima vittoria per il team del Trade Marketing. Le doppiette di Fusaro e Pietrantoni rilanciano i Mentecatti, solo un tacco di Tamburro per lo Smoke City sempre più in crisi dopo il pareggio con l'IS.
LE PAGGGELLE.
LE PAGGGELLE.
di Fabio Carezza
AS MENTECATS
TEMPESTA 5: Si esibisce in una parata plastica a metà
ripresa su un tiro che ha la stessa potenza di un eunuco in andropausa. Svagato
nelle uscite dimostra da subito di essere poco interessato ad onorare gli
accordi sul prestito. La sua presenza in porta intimidisce comunque gli
avversari tranne Tamburro che lo infila addirittura di tacco. FARFALLONE
TORELLA 6,5: Il pendolino dei quartieri spagnoli copre diligentemente
la fascia sinistra con le sue solite galoppate frutto di una forma invidiabile
raggiunta col nuovo programma di allenamenti che il suo personal trainer
immaginario gli ha propinato. Sale a livello tecnico dove lontano da Messa
riesce a giocare i palloni senza ansia. Ottimo anche in fase di copertura prima
sul piccolo Ferlito e poi sul vecchio Tamburro. A fine gara lanciato in
contropiede non vede Fusaro libero a causa delle lenti a contatto scontate
comprate da uno shop on line Lettone su internet. PODISTA
PIETRANTONI 7,5: Autore di una doppietta il capitano ha il merito
non solo dei gol ma anche di guidare la squadra con autorevolezza. Gestisce i
cambi con sapienza, sposta Messa il più avanti possibile nella speranza che non
distragga gli altri con le suo prosopopee e si inventa la mossa di Fusaro
regista difensivo accettata dallo stesso all’inizio più per ragioni di
organigramma che per convinzione tattica. Molto bello il primo gol (il secondo
dei mentecats) con un piatto angolato da pachiderma dell’area di rigore. Più
facile il secondo perfettamente servito da Messa a centro area. Ottimo anche l’assit
no look (anche a causa delle lenti a contatto riciclate da Torella) che mette
Fusaro solo davanti al portiere per il 4 a 1. BALBO
LOIZZI 6,5: Sente
la responsabilità di essere l’unico dei mentecatti a saper effettivamente
giocare al pallone. Gioca a sinistra lui che è un destro non capendone
giustamente la ragione nonostante Messa provi a catechizzarlo più volte. Irride
spesso gli avversari con dribbling saccenti, nonostante la mancanza di
osservarici di sesso femminile sugli spalti, ma si dimostra inconcludente come
Caspani sbronzo in discoteca in fase di realizzazione. Da rivedere la scelta
dei pantaloncini. CHIRICHETTO
LATTANZI 6: Il pibe
delle Sales Support gioca con la solita fascia che gli copre la pelata ma che a
quanto pare anche le idee. Fa rifiatare Fusaro prendendo il suo posto alla
regia della difesa dove più che altro si impegna a testare la resistenza dei
parastinchi degli avversari manco fosse a un crash test della Volkswagen.
Visibilmente appesantito dalle focacce bianche del pepe nero non riesce a dare
la spinta propulsiva che è in grado di dare quando ti spacca il cazzo per
chiudere le Sales Letter. SPINGITORE
DE CESARE 7: Il
bello del Trade Marketing sfoggia una prestazione di quelle che non forniva da
tempo. Disciplinato in difesa e propositivo, prima sulla fascia destra poi
sulla sinistra, copre bene Fusaro e si intende a meraviglia con Addimandi.
Inoltre il pettorale tonico distrae gli avversari che seppur eterosessuali non
riescono a non rimanerne affascinati. Contrariamente al solito non smadonna con
nessuno nonostante Messa abbia anche abbastanza da ridire su di lui. RITROVATO
FUSARO 7: il Cambiasso di Bari Nord fa una prova molto buona. Apre le marcature con un gol di pregevole fattura dal limite destro che trova l’incrocio al lato opposto. Fa sempre partire l’azione con lucidità dalla difesa almeno fin quando Ruopolo non decide di farlo pressare da tutti i suoi compagni come faceva nei quartieri di cava quando chiamava gli amici per pestare il tipo che gli fotteva le ragazzine. Segna il 4 gol in contropiede battendo con freddezza il portiere su lancio di Pietrantoni. Riesce a non lanciare praticamente mai primo per evitare di strapparsi il quadricipite secondo perché per una questione di principio se Messa gli chiede qualcosa lui fa l’opposto. BASTIANCONTRARIO
ADDIMANDI 7:
Rientrato dalla Svizzera l’uomo all’havana del Trade Marketing dimostra di
essere subito una pedina fondamentale della squadra. Sfoggia la sua solita
maglia di beckembauer (non il calciatore ma il fresatore di Innsubruck) e la
notoria barbetta incolta da Camallo genovese che favorisce i traffici illeciti
di tabacco. Insieme a De Cesare difende, copre Fusaro con autorità non
disdegnando legnate soprattutto a Ruopolo che gioca inizialmente dal suo lato.
Meno incisivo in fase offensiva dove si propone poco. Ma solo perché deve prima
confrontarsi con un legale. PRUDENTE.
MESSA 6,5: Il fantasista
di Polignano gioca una delle sue migliori partite dell’anno. In attacco con
Pietrantoni e Loizzi non può lanciare anche se a più riprese chiede agli altri
di farlo, senso che la dipendenza da lanci non è solo attiva ma anche passiva.
Difende la palla come il miglior Cassano tenendo alla larga gli avversari sia
con spallate che con ascelle non deodorate. Suo l’assist del 3 a 1 per
Pietrantoni e soprattutto una serie di palle illuminanti per un LOIZZI spento.
Parla comunque tantissimo in particolare con l’arbitro a cui dà (non a torto)
del grassone parassita che non corre come spesso fa con i SR che sente al
telefono. LAUNCH ADDICTED.
SMOKE CITY
ACCIAVATTI 6,5: Partita
diligente la sua non riesce tanto a far valere il fisico che, considerando gli
avversari in campo, avrebbe potuto fare la differenza. In qualche mischia in
area si rende pericoloso facilitato dalle uscite da narcolettico di Tempesta.
Continuano i dubbi sulla lunghezza soprattutto considerando il piano in cui
lavora. BOEHMIENNE.
CONFORTI 6: Il nero
lo sfina e così in campo sembra quasi normopeso. Corre come al solito sulla
fascia e inanella una serie di fastidiose discussioni su falli laterali e
punizioni dal limite prima con Fusaro poi con Addimandi. Poco pericoloso in
attacco dove si propone con caparbietà nonostante i piedi. CAPALBIO
RUOPOLO 6,5: Il
Bomber di cava dei tirreni non trova la stessa prestazione dell’andata dove fu
chiave per la vittoria dei suoi. Ancora dinoccolato sui falli laterali si
propone bene in attacco dove però è chiuso con legalità da Alfonso Addimandi.
Prova a bloccare Fusaro con il pressing alto ma nonostante le lunghe leve non
ci riesce sempre forse anche a causa dei test sui prodotti contraffatti che
Fulvietto gli sta facendo fare personalmente. AFFATICATO
TAMBURRO 7: Decide
di vestirsi da arbitro e nonostante le ripetute lamanetele per la confusione
non riesce a fare di meglio che minacciare di giocare con la maglia bianca
(quella degli avversari). Autore di un gol di tacco d’altri tempi (nel senso
che la palla era talmente lenta che sembrava il tempo si fosse fermato) il
Beccalossi del piano 0 dimostra di aver avuto piedi. Tanto tanto tempo fa però.
CAMOUFFLAGE.
FERLITO 7: Il brevilineo
del Delta Team corre a velocità doppia rispetto agli avversari se non altro perché
per percorrere la stessa distanza ha bisogno di almeno di un paio di passi in
più. E’ di fatto insieme a Boschetto il più pericoloso dei suoi, ha sempre un
ottimo controllo di palla e non è facile tenerlo se non con calcioni che
Torella prima e soprattutto Lattanzi poi non lesinano di dispensargli. Alla
fine dalla frustrazione se la prende con Fusaro quando cerca di staccargli una
tibia perché ha sentito in giro che è un non violento che cià pure la fidanzata
vegetariana. AGGRESSIVO
BOSCHETTO 6,5: Il
talento del finance corre, si batte, insulta, si lamenta ma senza grande
successo. L’assenza di Santi con lui a centrocampo si sente, prova ad inventare
ma ha le stesse idee di un creativo di Leo Burnett Contracted. Spesso
pericoloso quando salta l’uomo viene però raddoppiato da Torella e Lattanzi che
non gliela mandano molto a dire né a lui né alle sue rotule e lo sbattono
spesso ad annusare le piante della ringhiera. BUCOLICO
ROMANO 7: Arriva al
campo con tutta calma mentre gli altri rischiano l’assideramenteo in attesa che
lui sistemi i coprisedili in bambù che si erano spostati un po’ nel venire giù
in macchina. Tiene la difesa dove lavora certosino le caviglie prima di Messa
poi di Loizzi ma non riesce a tamponare le incursioni di Fusaro prima e
Pietrantoni poi. Evidentemente in calo di forma nonostante la sua personal trainer
Pina continui a sfoggiare fuseaux che terrebbero in forma anche un ornitorinco
con la massa grassa al 40% prova a dare la colpa al lavoro e alle chiusure
invece che alla soppressata che mangia a colazione pucciando il tramezzino nel
cappuccio della macchinetta. PUCCIANTE.
mercoledì 23 gennaio 2013
SCARSENAL 1 - SMOKE CITY 1
SCARSENAL – SMOKE CITY finisce 1 a 1, ma il risultato è bugiardo perché il domino degli SCARSENAL è stato totale nonostante un paio di leggerezze che hanno rivitalizzato i cascatori dello SMOKE CITY. Nei primi minuti si è visto subito il progresso dello SCARSENAL, guidato dalla panchina dall’allenatore capitano giocatore Tamburro, SCARSENAL subito all'attacco ad impensierire MADIEDDU che ad ogni occasione non perde tempo e grida un lascia afferrando la palla in modo plastico. Dopo 10 minuti l’allenatore capitano giocatore Tamburro fa la prima mossa importante del match, si toglie la felpa e il tutone di flanella e scende in campo. Non si era mai visto così, dopo 5 minuti arriva il Goal tutto di Tamburro (eroico), diagonale basso da posizione impossibile, anche Madieddu lascia questa volta e lo SCARSENAL passa in vantaggio. Da qui in poi quelli dello SMOKE City le provano tutte, soprattutto il loro capitano, che appena terminato il corso alla Stuntman School di Roma prova a mettere in atto le migliori tecniche, chiama fallo ad ogni occasione ma l’arbitro non ci casca e gestisce la partita fino all’episodio clou del match, a 5 minuti dal termine. Boschetto mette a frutto ciò che ha imparato, cade in area, sulla linea di porta forse sfiorato da Ragusa che era entrato sulla palla con violenza. L’arbitro concede il rigore. A questo punto Ragusa si lancia contro l’arbitro, urlandogli di tutto, poi se ne va in panchina chiede la sostituzione prende la borsa e cerca di andare via, a quel punto l’arbitro tira fuori il cartellino rosso e lo manda sotto la doccia. Boschetto calcia il rigore benissimo, ma un Tempesta eroico si tuffa e lo para. Orgoglio SCARSENAL che si lancia subito al contrattacco, verso rete con un Conforti spompato che non vede l’allenatore capitano giocatore Tamburro e preferisce calciare in porta, rimediando solo un calcio d’angolo. SCARSENAL, resiste fino alla fine, un uomo in meno fa la differenza e a un minuto dalla fine, finalmente si vede SANTI che crossa da fuori aria, è un tiro cross, si fa sotto il Duca Conte Perucca che spaventa Tempesta che lascia sfilare la palla in porta, gollonzo.
Praticamente finisce qui.
Praticamente finisce qui.
mercoledì 19 dicembre 2012
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