mercoledì 21 marzo 2012

Piemme e l’inspiegabile assenza della MESSA a terra del pallone.

della penna tagliente del Sales Cycle 

PM vs PwC 1-2
Le vicende ed i protagonisti di un match senza smalto. La vittoria ci sfugge. E il pareggio pure.


Il prepartita:
Goliardicamente inviata al 5, che la mia innocenza mi suggeriva fosse il numero del campo, ho lasciato che i nostri atleti si ritirassero concentrati nell’intimità dello spogliatoio. Il 5 appunto.
Il riscaldamento:
Tiri in porta (o almeno la direzione è quella) un pò disordinati ma forti. Sofforti i nostri. Si passano la palla fantasiosi, la passano anche al loro amico immaginario invisibile.
Passeggiata verso il campo:
Mantengono il riscaldamento muovendosi sul posto. Tutti ascoltano il mister concentrati. Strategici visti dalla tribuna.

Tifoseria PwC: celo
Tifoseria PM: manca (a parte me e il 13enne figlio di Romano)

..Pare che la partita inizierà con qualche minuto di ritardo.  Wow, dopotutto fa’n’caldo.. comincio a dubitare del mio afflato giornalistico; nell’attesa la motivazione comincia a raggelarsi.
ma ok, ci siamo.

Ingresso in campo: Arancionissimi PwC – Bluissimi PM

La partita, dal mio pdv:
La performance e il risultato potevano essere migliori. La struttura di gioco si è palesata in fase iniziale, dove il teamplay e la voglia di avere la meglio sugli avversari, già sconfitti in prima battuta, muoveva tangibilmente gli animi.
Poi il turning point: gradualmente questa strana timidezza a tirare in porta s’è impossessata anche dei più noti goleador. L’esuberanza e la velocità di gioco hanno ceduto il passo ad atteggiamenti contrariati e statici.  Tantissime occasioni sprecate (vedi rimesse laterali battute con tiri troppo laterali) e misteriose astensioni a tirare in porta. La palla è stata più in volo che sull’erba. Un paio di volte è arrivata anche a casa della signora.. Il goal di Sbruno, oggettivamente bello, è stato in grado di riaccendere le speranze e a far ritovare l’intesa tra i giocatori.. ma non è bastato. A fine partita è mancato totalmente il pressing sotto la porta avversaria.
La vittoria ci è sfuggita. E il pareggio pure.


TEMPESTA: In porta è bravo, su questo non c’è dubbio. Incita i compagni durante il gioco e al momento giusto li coordina. Ma questo non evita il disastro Faroppa. In generale si conferma essere una sicurezza, tradita solo, per sua stessa ammissione, dalla sua altezza che non gli permette di sbarrare prontamente i tiri addosso. PwC riesce ad infilargli 2 gol, il primo imprendibile. Il secondo no. FAUX PAS. Voto: 6x

FUSARO: nei primi minuti di gioco colpisce per la sua proattività. Si rende protagonista di una degna sequenza di stop di petto e passaggi strategici. Ci prova, si sposta, scatta a centro campo, manifesta ad alta voce i suoi pensieri. Ma dura poco.. le schermaglie con il compagno Messa lo distraggono e radicano al suolo. Pare si stia dando alla boxe.. sarà per questo che dalla metà del primo tempo il suo campo d’azione s’è ridotto ad un piccolo ring.. KNOCKED OUT. Voto: 6

ROMANO: è il più motivato di tutti, mosso dalla voglia paterna di fare bella figura con metà della tifoseria piemme. Il giudizio del figlio verso di lui e tutta la squadra resta però impietoso: Cit: “sono troppo statici ed inconcludenti, pare che c’hanno paura de tira ‘n’ porta”. Inopinabile. Degno di nota un salvataggio in saltello verso la fine del match che scongiura un probabile terzo goal degli avversari. SAFETY NET. Voto: 7

STERPI: “Un infausto inizio. Una serie di sfortunati eventi” Sterpi sembra essere la preda di una inspiegabile sfiga nera. Ci prova a fasi alterne, brucia un paio di occasioni propizie, a un tratto scatta fulmineo per sfuggire alla nuvoletta nera sulla sua testa ma non ci riesce. Non smette di provarci, si inalbera pure, finchè la sua motivazione non è sopraffatta dall’insistente sfortuna. Peccato. Ha giocato sotto il suo standard, più lento e stanco di come lo ricordavo, ma non è stato poi così male. DRUGO de IL GRANDE LEBOWSKY. Voto: 6 ½

TOSTO: L’intellettuale in campo, entra nel secondo tempo e purtroppo non lascia grandi ricordi. Però è pur sempre un bel ragazzo. BADGE Voto: 6.

MESSA: Portato al patibolo dallo staff della mastercup, il Benji di Polignano a mare si impegna più a mantenere vivo il suo rapporto con il numero 7 (Fuz), intrattenendo con lui una open discussion sull'utilizzo dei loro tools, che a far funzionare la partita. Si lancia in prodezze calcistiche sopra la media (e anche sopra le possibilità della squadra) ma cede il passo all’avversario.. “A che serve avere i piedi buoni se le gambe sono un pò ferme?” .. forse l’allenamento in villa borghese dovrebbe essere più assiduo. MESSA IN CROCE. Voto: 6 ..e ringrazia!

BOSCHETTO: ..e questa malsana predisposizione alla gelosia nei confronti della palla. Non ci si spiega come mai non la passi, anche quando il passaggio è l’unica strada percorribile. Si rende protagonista di un paio di scontri corpo a corpo con giocatori avversari (sempre nella strenua difesa del pallone..) E’ l’unico che corre a perdifiato anche se non sempre riesce a concretizzare. Tutto sommato la sua performance resta cmq tra le migliori. FEDELE. Voto: 7

RUBERTI: Non manca di iniziative, tra cui staccare la cartellonistica pubblicitaria di rimbalzo, con il suo corpo. Si incazza en plien air indistintamente coi compagni e gli avversari. E’ un uomo solitamente mite e ragionevole ma in mezzo al campo fa scintille. FURENTE. Voto 6 ½

BRUNO: L’unico vero eroe della partita. Segna un bel goal e nella foto pubblicata dal giornalino della mastercup è veramente macho. Non c’è altro da dire. ULTIMATE HERO. Voto: 7 ½

BOSCO: Le urla post partita del mister negli spogliatoi arrivavano fino alla tribuna. Forse sapeva che gli avevano scattato una foto senza occhi. A ulteriore conferma del modo in cui aveva predisposto i giocatori in campo. OCULISTA. Voto: 6

2 commenti:

  1. Il filgio di Romano al posto di Bosco alla direzione tecnica della squadra

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